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Giacomo Leone

Bottari intervista Leone

Nel nostro excursus sulle antiche origini dell’Atletica a Francavilla, che è possibile ripercorrere leggendo i racconti dedicati ad Angelo De Quarto, ad Angelo Cavallo, ai fratelli Argentieri ed Eupreprio Piroscia, arriviamo agli anni ’80 con un grande protagonista: Giacomo Leone.

Il prof. Franco Bottari, che ringraziamo, ci ha dato la disponibilità ad intervistare il suo alunno Giacomo.

Franco Bottari, per chi non lo conoscesse, è da sempre appassionato di sport come praticante attivo, ma anche sin dagli anni ’70 come redattore, per raccontare le attività e le prestazioni sportive nella nostra città (pubblicazioni nel periodico “L’Impegno”, nda).

Il prof. Bottari ha avuto l’adoloscente Giacomo Leone come studente per 5 anni presso l’Istituto Tecnico Commerciale “G. Calò” negli anni ’80 e dopo oltre 30 anni dal termine del rapporto tra aule e banchi di scuola, il docente ha “interrogato” in un ottimo scambio di esperienze e vita l’uomo Giacomo, non dimenticando mai come ogni lunedì della settimana nei corridoi della scuola il docente rigido si spogliava delle sue vesti di prof. e sottovoce diventava tifoso educato; con passione riservata chiedeva come era andata la gara della domenica a Giacomino, tra affetto nascosto e stima per quel ragazzo che correva sempre.

Qui di seguito, la sua intervista:

Giacomo Leone, Atletica a Francavilla Fontana di Franco Bottari

Ripercorriamo la prestigiosa carriera sportiva di Giacomo Leone soffermandoci soprattutto sulla fase iniziale che lui così ci racconta:

Tutto è cominciato negli anni 1984/86 quando ero alunno della Scuola Media ‘Bilotta’, considerata a quei tempi scuola d’élite. Lì il prof. Costantino organizzava il GRUPPO SPORTIVO e due volte alla settimana ci allenavamo a correre sul piccolo cortile della scuola o nella palestra, in preparazione ai GIOCHI DELLA GIOVENTU’ che si svolgevano in Via Madonna delle Grazie, allora zona assolutamente periferica. Così ho cominciato a confrontarmi con altri ragazzi e a fare i primi allenamenti, ma è impreciso chiamarli tali la parola allenamento indica qualcosa di più complesso, che è venuto negli anni successivi”.

Ben presto sono arrivati i primi risultati: la squadra della “Bilotta” si classifica al 1° posto nella fase provinciale e al 2° in quella regionale, a Molfetta, dove anche Giacomo ottiene il 2° posto nella gara dei 2.000m, scoprendo di essere già pronto per medie e lunghe distanze. La squadra della Scuola Media “Bilotta” si qualifica per la Fase Nazionale dei Giochi della Gioventù, che hanno avuto una grande importanza nella diffusione della pratica sportiva tra i giovanissimi e che hanno visto l’affermazione di futuri campioni come Alberto Cova, Gabriella Dorio, Sara Simeoni.

Concluso il ciclo della scuola media comincia una nuova fase, molto interessante:

Abitavo in via Trento, vicino alla casa di Salvatore Incalza (attuale Presidente della società Imperiali Atletica), quasi mio coetaneo e passavamo insieme interi pomeriggi a giocare, scherzare e c’era questo fratello misterioso, Piero, che usciva il pomeriggio a correre con un gruppo di amici. La mia casa si affacciava verso il Liceo Scientifico dove il prof. Claudio Forleo e la moglie, prof.ssa Locatelli, svolgevano le attività del Gruppo Sportivo. Dalla mia finestra vedevo Piero Incalza che correva col suo gruppo e i ragazzi del Liceo che si allenavano per i Campionati Studenteschi. Io frequentavo l’Istituto Tecnico Commerciale “G. Calò” dove non c’era il Gruppo Sportivo. Mi affacciavo alla finestra e quando vedevo gli alunni del Liceo che iniziavano a correre per dirigersi verso la periferia, scendevo velocemente le scale e li inseguivo fino a raggiungerli. La stessa cosa ho cominciato a fare con il gruppo di Piero Incalza. Dopo 4/5 km, non essendo ancora ben allenato ed essendo più piccolo di età, per più volte sono stato costretto a fermarmi e tornare indietro, finché dopo qualche mese sono riuscito a raggiungerli. Per tutta risposta Piero Incalza si mostrò irritato e mi disse: “Tu fai delle gare ogni giorno, ma non ti alleni e non costruisci niente. Cerca di venire con noi e cerchiamo di pianificare un lavoro”.

Nel 2° anno di frequenza dell’I.T.C. “G. Calò” il prof. Bruno Spagnolo dette vita al GRUPPO SPORTIVO ed iniziò a programmare la partecipazione ai Campionati Studenteschi. Giacomo ebbe così la possibilità di allenarsi 4 volte la settimana, 2 col Prof. Spagnolo e 2 con Piero Incalza.

La classe V S/A dell’ITC Giovanni Calò a.s. 1990/1991

I risultati furono immediati: vittoria nella fase provinciale e in quella regionale e partecipazione alla FASE NAZIONALE di corsa campestre, a Fiuggi, dove si classificò al 9° posto. Questi risultati gli dettero consapevolezza nei propri mezzi e lo portarono a scoprire l’aspetto bello della corsa, sport certamente individuale, che comporta fatica e sacrifici, ma anche il piacere di stare insieme ad altri ragazzi ad allenarsi in compagnia, a divertirsi, a fare nuove amicizie.

 

Nell’anno 1988 Giacomo fa registrare una crescita evidente: record regionale nella mezz’ora di corsa e un ottimo 5° posto nei 3.000m su pista nella FASE NAZIONALE dei CAMPIONATI STUDENTESCHI, cat. ALLIEVI (a Massa Carrara), dietro 4 atleti fortissimi (3° BALDINI).

Giacomo Leone insieme al prof. Franco Bottari

Nel triennio successivo (‘89/90), sempre studente dell’I.T.C. “G. Calò” partecipa a tutte le finali dei CAMPIONATI STUDENTESCHI con un altro salto di qualità: 3° nel Campionato Italiano di Corsa Campestre (Km 4), 3° nel Campionato Italiano su Pista (3.000m) a Messina e convocazione in Nazionale per i CAMPIONATI EUROPEI JUNIORES di KM 20. A Karadzin (ex Jugoslavia) conquista il 3° posto. Nei Mondiali Juniores del 1991 a Plovdiv (Bulgaria) si classifica al 5° posto (1à europeo e 1° bianco).

 

L’anno seguente, 1991, arriva la grande occasione della vita: Giacomo viene arruolato nella Polizia di Stato come atleta nel Gruppo delle FIAMME ORO, il più prestigioso dell’Atletica Italiana.

Inizia la specializzazione verso la Maratona sotto la guida di Piero Incalza e a 20 anni l’esordio assolutamente precoce nelle UNIVERSIADI, in Inghilterra. Nella Maratona di Carpi, nel ’92, giunge 7° e primo italiano con il temo di 2h14’, eccezionale anche a livello mondiale per un ventenne, e comincia a respirare l’aria del vertice della maratona. Continua la preparazione con Piero Incalza e nel settembre ’95 partecipa con la Nazionale Italiana ai Campionati Mondiali di Mezza Maratona, dove l’Italia conquista il 3° posto e Giacomo il 15°. L’ultima domenica di ottobre 2° posto nella Maratona di Venezia, con un finale mozzafiato con Goffi che vince per 8”. Giacomo ottiene il tempo di 2h09’34”, 12° al mondo.

La convocazione per le Olimpiadi di Atlanta del 1996 sembra certa, ma la Federazione ha qualche dubbio data la giovane età e la mancanza della giusta esperienza per una sfida d tale livello. Poi un grave infortunio tiene fermo Giacomo per circa due mesi e da maggio la lenta ripresa e la convocazione per i Mondiali di ½ Maratona a Palma di Maiorca. L’Italia trionfa battendo il Kenya e Giacomo conquista il 9° posto individuale. Giacomo si trova di fronte ad una difficile scelta: viene invitato a tornare a Venezia con una proposta allettante e da New York gli vengono offerti due biglietti per partecipare alla celebre maratona. Con Piero Incalza decidono la grande avventura americana che permette a Giacomo di vincere e di entrare nella storia che diventa leggenda: ultimo vincitore italiano, europeo, bianco.

Nel ’99 torna a New York e per 20” manca la doppietta classificandosi al 4° posto con l’ottimo tempo di 2h09’36”.

Ai Giochi Olimpici di Sidney del 2000 è in una condizione strepitosa e ottiene il 5° posto.

Il 3 marzo del 2001, nella Maratona di Otsu, in Giappone, ottiene il tempo di 2h07’52”, primato italiano: Giacomo Leone entra nella storia dell’Atletica Italiana, è l’italiano che ha corso più volte sotto le2h10’.

Ma oltre ai risultati sportivi, cosa resta nei ricordi di Giacomo?

La bellezza dei tanti luoghi visitati in tutto il mondo e soprattutto i soggiorni per gli allenamenti invernali in Africa (Namibia) e negli USA (New Mexico), esperienze bellissime anche per i contatti con gli abitanti di quei posti che hanno arricchito il suo bagaglio culturale e gli hanno lasciato la nostalgia e la voglia di ritornare.

Ma tutto passa, le motivazioni mentali si spengono lentamente negli anni 2005/06 e nel 2009 partecipa all’ultima gara, il Memorial Antonio Andriani, a Francavilla, dove tutto era cominciato.

Conclusa la sua prestigiosa agonistica, Giacomo, forte della lunga esperienza e della sua preparazione professionale, si impegna con la stessa passione nel mondo dell’Atletica Italiana come dirigente.

Consigliere Nazionale della FIDAL dal 2008 al 2016.

Consigliere Nazionale del CONI dal 2009.

In questi anni si occupa soprattutto dello sviluppo della corsa su strada in Italia e dei CAMPIONATI ITALIANI SU PISTA.

Dal Novembre 2016 Giacomo viene eletto Presidente della FIDAL Puglia e si occupa anzitutto del problema degli impianti, in condizioni precarie, al limite dell’agibilità, mettendosi in contatto con le autorità pubbliche per la messa in sicurezza e la ristrutturazione.

Per Giacomo questa è la formula ideale: le Amministrazioni pubbliche devono provvedere a individuare e fornire le risorse per costruire gli impianti, mentre la loro gestione va affidata alle società sportive del territorio.

In questo ruolo di dirigente Giacomo dimostra di agire con una visione manageriale, mostrando di avere idee chiare e precise sugli obiettivi da perseguire nella nostra regione.

Con giustificato orgoglio ci informa che in Puglia ultimamente sono stati realizzati 4 nuovi impianti che permettono ai nostri atleti di allenarsi senza spostarsi in altre regioni e che il prossimo anno, per la prima volta, la Puglia ospiterà i Campionati italiani Assoluti di Atletica leggera.

Info sull’autore

Scritto da Salvatore Incalza / Administrator, bbp_keymaster il Gen 24, 2023

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